• giu

    24

    2020
  • 1275
Alex Zanardi: l’Italia più bella che c’è

Alex Zanardi: l’Italia più bella che c’è

Il rombo dei motori sulla pista era droga per la tua anima: li sentivi tutto attorno ringhiare rabbiosi, li guardavi dimenarsi come fiere in catene per svincolarsi dal fermo e lanciarsi sulla preda. Erano tutti tuoi nemici.

Il casco allacciato sulla tuta ignifuga, perché il caso Lauda aveva insegnato che più che morire si può soffrire parecchio, il corpo stretto nell’abitacolo per sentirti l’auto addosso.

Avevi mille pensieri in testa, mille raccomandazioni da ricordare, mille donne attorno ed erano tutte bellissime, mille uomini che lavoravano per te. Ma quando il giallo scattava eri solo sulla pista e non pensavi altro che a lei, a Morgana, vestita di nero e d’argento, sinuosa di forme evanescenti che stavano a mezz’aria sull’asfalto come onde del mare. Era vera o era un miraggio?

Neanche il tempo di chiedertelo che il rombo si faceva più intenso, e le tue dita stringevano forti, smaniose, lo sterzo ed i comandi. Al verde eri già sul rettilineo, sul cordolo a smorzare l’entrata, poi al centro a cercare l’attrito sui tratti gommati; tagliavi l’aria ma a vantaggio di chi guidava dietro di te, e allora andavi giù di acceleratore per staccarlo, per difendere ogni frazione di secondo. 

Primo giro, secondo giro, terzo giro. L’auto s’infiammava come la strada. Crescevano l’adrenalina e il desiderio, correvi così veloce da lasciarti alle spalle il tuo essere uomo con tutti i suoi limiti. Eri vento. Leggero come Morgana. Fugace come un miraggio.

Ci pensi oggi nel tuo nuovo letto del tuo nuovo ospedale, Campione? Ti chiedi se fosse vita quella, o pura follia?

Ricordi quanta forza serviva per domare un motore a 300 chilometri orari, a tenere la strada sotto i colpi duri delle curve, a sopportare sul corpo il vibrare continuo della carrozzeria, e quanta lucidità e fermezza fossero necessarie per non cedere alla paura neanche un istante. 

Come hai fatto, da quella pozza di sangue e di dolore che voleva prendersi tutto e che puzzava di benzina, a rialzarti come un gigante; a tagliare ogni giorno nuovi traguardi; a correre di nuovo e a vincere sul circuito che divorò le tue gambe; a vivere più intensamente; a goderti ogni attimo di quell’esistenza che avrebbe dovuto - per forza di cose - essere diversa. Come hai fatto a renderla più bella di prima? 

E ci pensi, Campione, a tutti gli oro che hai alzato con la maglia italiana, a quando baciavi l’asfalto ergendoti da terra con la sola forza delle braccia: quanto ci hai fatto sentire piccoli e inadeguati, ché troppe volte ci è mancato il tuo coraggio.

Fai un respiro profondo adesso e riapri gli occhi, che - anche se non ti chiedessimo di tornare in pista per evitarti ulteriore agonia - tu ci tornerai lo stesso. Perché sei testardo, perché ci hai abituati male, perché ci ha viziati, perché vivi a 300 chilometri orari e la tua donna è Morgana, figlia del sole e dell’asfalto. E perché sei italiano e sei l’Italia più bella che potessimo avere.

 

Gli attivisti dei Meetup Congiunti della Calabria:

Meetup Reggio 5 Stelle

Meetup Magna Grecia 5 Stelle

Meetup Palmi

Meetup Istmo 5 Stelle – Girifalco

Meetup Catanzaro

Meetup Squillace

Attivisti 5 Stelle Soverato

Attivisti in Movimento Borgia

Meetup Vibonesi in Movimento

Meetup 5 Stelle Pizzo

Meetup Crotone in Movimento

 

E gli attivisti di:

Fattivi 5 Stelle Calabria

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