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    09

    2018
  • 2002
Acqua non potabile al centro, il MeetUp Reggio Cinque Stelle: “Falcomatà riduca il tributo senza servizio e faccia luce sul settore idrico”

Acqua non potabile al centro, il MeetUp Reggio Cinque Stelle: “Falcomatà riduca il tributo senza servizio e faccia luce sul settore idrico”

«Già bastava chiedere ai reggini della qualità dell’acqua, qualora essa scendesse dai rubinetti delle proprie case. Adesso arriva anche l’ordinanza di non potabilità nel centro storico. Questo provvedimento, anche se non c’è bisogno di dimostrazioni, testimonia come il sistema idrico cittadino sia pessimo e come l’attuale amministrazione e quelle precedenti, al pari di quelle regionali, siano responsabili di questa drammatica situazione. Nei giorni scorsi, bene ha fatto l’Osservatorio cittadino acqua e depurazione a denunciare. Noi, del quale facciamo parte, rilanciamo chiedendo al Comune di ridurre il pesantissimo tributo idrico a fronte di un servizio non garantito, oltre che di fare finalmente luce su questo oscuro settore».

Il MeetUp Reggio Cinque Stelle interviene così a seguito della recentissima ordinanza comunale 72839 dell’8 maggio, firmata dal sindaco Falcomatà, che vieta l’utilizzo potabile nell’area compresa fra le fiumare Calopinace ed Annunziata e la parte alta orientativamente segnata dalla chiesa di San Paolo.

«L’acqua manca o è pessima; ci sono sprechi a causa di perdite ed utilizzi impropri privati; le relative attività di pianificazione, intervento e controllo sono minime o nulle; il tributo idrico è salatissimo per le tasche dei cittadini, nonostante ad esso non corrisponda l’erogazione di quel bene per il quale paga; nel comparto idrico ci sono finanziamenti pubblici previsti o erogati, ma sui quali non c’è chiarezza» affermano i pentastellati reggini.

«Tralasciando aspetti più immediati come l’acqua che non arriva nelle case o scende di pessima qualità o le frequenti perdite in strada dovute ad un vetusto sistema di condotte e pompe, sui quali ogni reggino potrebbe raccontare la propria triste esperienza, ci soffermiamo su questioni più tecniche. Su dati inconcepibili, come quello del balzo dell’acqua dell’oltre il 150% tra il 2007 e il 2014, o su altrettanto incredibili casi, come la pioggia di milioni stanziati dalla Regione per lavori non ultimati e sulla quale l’Osservatorio ha avanzato un accesso agli atti al quale il Comune ha scaricato il barile» aggiungono.

«Dopo ben 53 anni di attesa per la Diga sul Menta, si parlava di questa Primavera per mettere la parola fine a questa storia, ma così non è stato. Comunque, l’infrastruttura attenuerebbe la crisi idrica, ma non la risolverebbe. Serve un serio piano di manutenzione e ricostruzione della rete idrica e maggiori controlli su di essa. Solo così il tributo, comunque alto, sarebbe giustificato e del quale chiediamo immediatamente la riduzione, oltre ad un’operazione verità da parte dell’amministrazione comunale. Anche perché, è bene non dimenticarlo, c’è un referendum che ha sancito la pubblicità dell’acqua, ma non è stato rispettato» è la conclusione del MeetUp Reggio Cinque Stelle.

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